Le prime notizie sul gioco
del Lotto risalgono intorno al 1734, dove a Venezia il gioco compare per la
prima volta sotto l'egida del Governo della Repubblica, cioè gestito dallo
Stato.
A Genova già all'inizio del XVI secolo si eleggevano cinque
senatori fra centoventi cittadini del Consiglio tramite l'estrazione a sorte di
bussolotti, corrispondenti ciascuno a un senatore. Il gioco consisteva nello
scommettere sui favoriti dalla fortuna.
Questo tipo di lotto,
inventato dal genovese Benedetto Gentile, veniva chiamato anche "Gioco del
Seminario" (dal nome dell'urna in cui si svolgeva l'estrazione).
In
seguito il gioco diventò il "Lotto della Zitella" ; invece che ai Senatori i
numeri erano abbinati al nome di ragazze povere e i proventi del sorteggio
venivano distribuiti fra loro come dote.
Dal 1620 in poi il lotto in
Liguria venne disciplinato da regole precise. Negli altri Stati italiani,
invece, il gioco era ancora osteggiato perché considerato contrario
all'etica.
Nello Stato Pontificio il gioco fu a lungo bandito e nel 1728
il Papa Benedetto minacciò perfino la scomunica per chi vi partecipasse; tre
anni dopo, il nuovo Pontefice Clemente XII riammise il lotto concedendo i
proventi in dote alle ragazze indigenti, e nel 1785 Pio VI destinò i guadagni
alle opere pie.
Nel resto d'Italia il gioco venne accettato e addirittura
al lotto venne concesso il diritto di cittadinanza e quindi il monopolio di
Stato: siamo ormai nel 1863 e il lotto si gioca in tutt'Italia in 6 ruote, che
diverranno 8 dopo il 1870 con Roma Capitale.
L’aumento della popolarità
del gioco portò anche all’aumento delle estrazioni che da 2 o 3 all’anno del
1737, arrivarono a 18 dal 1797 al 1806; dal 1807 diventarono quindicinali e,
infine, dal 1871, settimanali.
Con lo sviluppo del lotto, si diffuse
l'oniromanzia, cioè
l'arte di prevedere il futuro in base ai sogni con la corrispondenza, ad ogni
elemento di esso, di un determinato numero da giocare.
Sono stati fatti
numerosi studi sull'origine del termine lotto: secondo la tesi più diffusa,
lotto deriverebbe dal tedesco Hleut (originariamente un oggetto, di solito una
pietra, che veniva lanciata in aria per dirimere a sorte controversie
patrimoniali fra membri di tribù) e anche dal francese lot (premio,
sorte).
Per vedere arrivare il lotto in altri Paesi Europei bisogna
attendere il XVIII secolo grazie all'intraprendenza di speculatori italiani alla
ricerca di profitti facili.
Oggi il gioco del lotto è tornato allo
splendore e, grazie alla tecnologia, si sta analizzando la possibilità di
costituire il lotto europeo.
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